Il rischio di malattia tromboembolica (TEP) nel corso di viaggi aerei legata a trombosi venosa profonda degli arti inferiori (TVP) può essere riconducibile a molteplici cause che, sulla base delle conoscenze attuali, si possono così riassumere:

 

Fattori di rischio legati al viaggio aereo

Durata del viaggio 
Il rischio relativo globale di TVP agli arti inferiori per una persona sana e indipendentemente dalla durata del volo, è stimato  di circa 2,6 volte. Questo rischio aumenta di circa il 26% per ogni 2 ore di volo.

Immobilizzazione e posizione 
La ridotta mobilità in posizione seduta degli arti inferiori è un noto fattore di rischio di TVP legato principalmente al rallentamento del flusso del sangue venoso favorito dalla posizione seduta e dalla flessione del ginocchio.

L’assunzione di sonniferi sembra associata ad un aumentato rischio per un’ulteriore riduzione dei movimenti durante il sonno  e per abbassamento del tono muscolare delle gambe.

Disidratazione 
Importante fattore di rischio per TVP, legato alla bassa umidità relativa in cabina di volo (non superiore al 20%) e alla ridotta assunzione di liquidi. L’eventuale assunzione di  alcolici aumenta la disidratazione per un effetto diuretico.

Ridotta pressione atmosferica 
La diminuzione della pressione in cabina di volo favorisce l’edema (accumulo di liquidi nei tessuti) con ulteriore aggravamento della disidratazione e si accompagna a ridotta pressione parziale di ossigeno fattore che provoca un calo dell’ attività fibrinolitica (antitrombotica) dell’endotelio (tessuto che ricopre la superficie interna dei vasi sanguigni).

 

FATTORI DI RISCHIO LEGATI AL PAZIENTE

Fattori clinici

Età, obesità, gravidanza e puerperio, precedenti eventi tromboembolici,  recenti interventi chirurgici, malattia neoplastica in atto, insufficienza cardiaca e respiratoria, assunzione di estroprogestinici (pillola anticoncezionale) soprattutto se associata a fumo di sigaretta.

Fattori biologici

Diminuzione di attività degli anticoagulanti naturali (antitrombina III, proteina C, proteina S), resistenza alla proteina C attivata, mutazione del fattore V, del fattore II, aumento del fattore VIII, anticorpi anti-fosfolipidi, sindromi mieloproliferative..

 

Prevenzione primaria

Evitare l’immobilizzazione prolungata con movimenti di flesso-estensione dell’articolazione della caviglia e contrazioni isometriche dei muscoli delle gambe e, in posizione eretta, sollevarsi ritmicamente sulla punta dei piedi.

Evitare la disidratazione con assunzione di almeno 1 litro di acqua per ogni 6 ore di volo e limitando l’assunzione di alcolici.

Contrastare la stasi venosa da compressione indossando abiti comodi evitando indumenti molto stretti e la posizione con le gambe incrociate durante il volo.

Qualora il medico ritenga necessario, valutato un eventuale rischio di grado elevato, prescrizione di calze ad elasto-compressione graduata, prescrizione di antitrombotici.

 

 
 
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